A prima vista, lanciando solo uno sguardo distratto, all’immagine al di sopra sembra di star guardando una scena dell’atro ieri ad Amsterdam.
Ma in realta’si tratta di un antico dipinto che mostra gente che pattina sul ghiaccio nel 1600. Il filo rosso che unisce la societa’olandese dai suoi albori fino ai giorni nostri e’ proprio questo sport/passatempo antichissimo ma soprattutto amatissimo.
Dopo anni in cui non era stato piu’possibile pattinare sul ghiaccio, a causa delle temperature troppo alte, lo scorso week end e’ avvenuto il miracolo. Ha nevicato, le temperature sono andate sotto lo zero e in pochi giorni ogni corso d’acqua che si rispetti, dal piu’ insignificante fiumiciattolo, ai leggendari canali del centro Amsterdam, si e’ghiacciato. Tutti, praticamente nessuno escluso, si sono riversati a pattinare sul ghiaccio ‘naturale’.
Una grande festa, una esplosione di gioia, una specia di danza liberatoria durante un lockdown rigidissimo che ha regalato anche grazie a ben tre giornate di sole, uno spettacolo della natura meraviglioso dove l’uomo si inserito in piena armonia con la natura.
Ed oggi, come allora questo ‘evento’ si e’ rivelato lo specchio senza filtri di questa societa’. C’erano tutti: giovani, anziani, poveri, ricchi, gente del posto ma anche stranieri. C’era chi sedeva su una sedia a rotelle, chi camminava solamente su ghiaccio. Le belle biondone in abiti firmati e i ragazzi mussulmani con la tunica. C’era chi scendeva a pattinare dalla scaletta della propria house boat e chi aveva improvvisato una sorta di baita fuori la propria casa sul canale. C’erano i ragazzi che giocavano ad hockey e c’erano i papa’e le mamme che trascivano i bambini sullo slittino e semplicemente su una sedia.
Insomma uno spettacolo imperdibile dove nessuno ha resistito a riversarsi sul ghiaccio .
Proprio come avveniva durante il secolo d’oro olandese e come mostra il quadro che e’pubblicato in alto. Un quadro importante, uno dei miei preferiti nella collezione del Rijksmuseum di Amsterdam. L’autore si chiama Hendrick Avercamp ed e’passato alla storia della pittura proprio per questi suoi paesaggi invernali. Sordo e muto era considerato lo scemo del villaggio. Oggi e’celebrato in tutto il mondo (pare che la regina Elisabetta sia una sua collezionista) proprio per queste riproduzioni cosi ‘minuziose della societa’olandese riversata sul ghiaccio.
Nel mio lavoro di guida, mi soffermo sempre davanti a questo quadro. E’ spettacolare perche’e’popolato da piú di 400 figure. Ogni volta si scoprono particolare nuovi, non importa quante volte lo si e’ gia’ visto. Anche li’ci sono i signiri in abiti eleganti che pattinano, i piu’umili che, i lavoratori, una immancabile locanda/birreria.
Descrive un’Olanda dove uno scenario del genere era piu’che frequente. Un clima freddo, freddissimo, da era glaciale (si moriva llora anche per il freddo).
Non come oggi dove l’arrivo del ghiaccio e’ stato accolto come una sorta di sorpresa graditissima ma inaspettata.
La festa in ogni caso e’durata poca perche’ ieri ha iniziato e piovere le temperature sono salite bruscamente fino ad arrivare pare il prossimo week end fino ai 14 gradi con quindi rispetto allo scorsa settimana una escursione termica di ben 35 gradi…
Basti solo questo per commentare i cambiamenti climatici , il resto ce l’ha gia’detto Greta.
Ora si guarda alla primavera con la speranza che il prossimo inverso restituisca la stessa straordinaria esperienza degli ultimi giorni.